Losing my religion

In questi giorni uno degli argomenti piu’ trendy spiattellato da tutti i TG in circolazione ( a parte i vari casi di ammazzamenti violenti made in italy) e’ senza ombra di dubbio la questione del crocifisso dentro le aule scolastiche italiane. Ovviamente YokuPoku non ha nulla da dire a riguardo salvo un paio di innocue considerazioni. La prima cosa che mi viene in mente e’ l’idea di mettere nell’aule al posto del crocifisso una bella stampa (su carta riciclata perche’ sta per esplodere la green economy e senno’ gli ambientalisti ci fanno il culo) della Costituzione Italiana e poi lanciare una gara: allo studente piu’ meritevole che, armato di un evidenziatore di quelli buoni color giallo fluorescente, vada ad evidenziare l’articolo 8 verra’ dato d’ufficio un bell’otto in educazione civica (ma la insegnano ancora nelle scuole?!?!). Di cosa parla questo articolo ? Incolliamo…

Art.8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze

Ecco, giusto per ricordare i fondamenti.
L’uomo della strada pensa: Quando un italiano va all’estero e prova a parlare nella lingua locale e magari sbaglia un verbo viene subito etichettato con italia-spaghetti-mandolino-volemosebbene-ignorante. E questi stranieri che vengono in Italia ci vogliono cambiare le cose cosi’ sotto il naso? Boh! Forse un po’ di ragione ce l’ha l’uomo di strada. Non generalizzo. Parlo per me. Se andassi a vivere all’estero e mi ritrovassi all’interno di una comunita’ religiosa con regole e tradizioni proprie non mi metterei certo ad imporre qualcosa. Starei al mio posto. Mi accontenterei che mi fosse lasciata la liberta’ di professare quello che mi pare e basta.

Sembra che le religioni servano solo ad alzare muri sempre piu’ alti. Se il nostro vicino di casa ci fa un torto e vogliamo litigarci, ci litigheremo 100 volte meglio e di piu’ se e’ di un’altra religione. Perche’ siamo legittimati a fare a pezzi tutto cio’ che ci e’ stato detto di considerare come diverso dal nostro credo.
E il povero Gesu’ che ci guarda litigare dal crocifisso: penso che vorrebbe andarsene via con le sue gambe, prima che qualcuno lo cacci perche’ offende il proprio credo. Lui si era limitato a dirci di volerci bene e non penso desiderasse diventare un gadget da appendere sui muri.

Un giorno ci ritroveremo tutti. Saremo tutti uguali (ma dove siamo in un film di Alberto Sordi? :D). Ci ritroveremo in una NewYork paradisiaca a fare shopping lungo la quinta strada e ci chiameremo con nomi cool derivati dal nostro credo della vita precedente: Cristy, Mussy, Ebry, Buddhy, Aty and so on…

Fonti:
Principi della Costituzione della Repubblica Italiana

Yoku Poku

Yoku Poku ma quannu yoku, yoku toku

No, non e’ uno scoglilingua nè tantomeno un adagio orientale !
Tanti anni fa, vi parlo di quando ero alle elementari, era divertimento comune fare degli indovinelli idioti tipo :<< Chi e’ il piu’ grande tuffatore spagnolo?>> Risposta:<<Caro de Panza!>> oppure <<Chi e’ il piu’ grande benzinaio cinese?>> Risposta:<<A Tanika ta inki tu!>>. Le risposte erano sempre in dialetto siciliano. Perche’ il dialetto fa quasi sempre piu’ ridere. Bene. Torniamo a Yoku Poku. Anche Yoku Poku faceva parte di questo gran calderone di stupiderie e visto che questo e’ il primo post (solo per questa volta) la traduciamo e spieghiamo per esteso:
Domanda: << Chi era il piu’ grande giocatore giapponese ? >>
Risposta (in dialetto): << Yoku Poku ma quannu yoku, yoku toku!>>
Che tradotta sarebbe: <<Gioco poco ma quando gioco, gioco bene>>

Quindi eccoci. Parte questo blog e cosi’ come suggerisce il nome, ci scrivero’ poku, molto poku. Il sito ospitato su questo dominio sin dal lontano 2001 era ormai esanime e non aveva piu’ motivo di esistere. Mettere su un blog mi sembrava la cosa piu’ sensata e magari scriverci qualche post… ogni tanto… o quasi mai.
That’s all.